Maria Rosa Ingrosso
UOSD Dermatologia, Policlinico di Roma Tor Vergata, Università di Roma Tor Vergata
Le cheratodermie palmoplantari (PPKs) rappresentano un gruppo eterogeneo di disturbi ereditari o acquisiti della cheratinizzazione caratterizzati da ipercheratosi della cute del palmo della mano e della pianta del piede.
Clinicamente sono classificate in quattro sottotipi a seconda del pattern prevalente di coinvolgimento: diffuso, focale, striato (con ipercheratosi lineare) e puntato. Tale suddivisione non è considerarsi in modo statico, in quanto un sottotipo focale può evolvere ad esempio in uno diffuso nel corso del tempo. Inoltre, poiché lo stress di tipo meccanico può influire sulla severità del quadro, possono coesistere un quadro diffuso sulla pianta del piede e focale sul palmo della mano.
Le PPKs ereditarie includono un crescente numero di condizioni rare, clinicamente isolate o inserite nel contesto di quadri sindromici, a differente prognosi.
Uno studio di recente pubblicazione1 condotto in Danimarca ha analizzato il genoma di una corte di 142 soggetti adulti affetti da PPK ereditaria provenienti da 76 famiglie individuando 27 diverse varianti genetiche di 13 geni causanti malattia. Dall’analisi è emersa una chiara correlazione genotipo-fenotipo per le varianti del gene AAGAB, che presentavano tutti un quadro di PPK puntata (fenotipo prevalente nello studio). Da studi precedenti sappiamo, infatti, che il gene AAGAB mutato in eterozigosi è responsabile della PPK di tipo Buschke–Fischer–Brauer, caratterizzata da multiple papule cheratosiche palmoplantari che esitano in una depressione centrale. Gli atri fenotipi, al contrario, erano associati ai restanti 12 geni, mostrando una maggiore eterogeneità clinica e genetica. All’interno dei casi di PPK non puntata sono stati identificati infatti 6 geni causanti malattia associati a PPK isolata (DSG1, KRT9, KRT1, AQP5, KRT16, and SERPINA12) e 6 geni associati a PPK con altri sintomi cutanei (KRT1, LORICRIN, DST, CARD14, COL7A1, e ABCA12). Tra questi, in particolare, il gene DST è noto per causare anche cardiomiopatia2, pertanto è opportuno eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici in questo gruppo di pazienti.
Oltre a quanto emerso da tale studio, dalla letteratura sappiamo che tra le PPKs di tipo diffuso, considerato ad oggi il sottotipo più frequente, la Cheratodermia palmoplantare epidermolitica (EPPK), o Vorner disease, è la condizione maggiormente diagnosticata. La EPPK si associa a mutazioni dei geni KRT1 e KRT9 codificanti per le cheratine 1 e 9 ed è caratterizzata da lesioni ipercheratosiche palmoplantari con bordo eritematoso ben demarcato. Clinicamente simili sono le PPKs di tipo non epidermolitico (NEPPK), anche se in queste l’ipercheratosi è di grado variabile, l’eritema è meno marcato e l’iperidrosi e le infezioni dermatofitiche sono di frequente riscontro. Tra le cause di PPKs acquisite vi sono la cheratodermia climaterica, la pitiriasi rubra pilare, l’ipotiroidismo, i farmaci (come gli inibitori delle tirosin chinasi), e non da ultimo le neoplasie maligne. A tal proposito ricordiamo anche la sindrome di Bazex3, o acrocheratosi paraneoplastica, che si caratterizza per lesioni acrali psoriasiche e si associa di solito a un carcinoma a cellule squamose delle vie aero-digestive superiori.
TRATTAMENTO
In linea generale, oltre al trattamento della patologia di base in caso di condizioni acquisite, il trattamento cardine è costituito dalla terapia cheratolitica, preceduta da debridement meccanico in caso di marcata ipercheratosi. In aggiunta altre opzioni terapeutiche hanno mostrato una variabile efficacia a seconda delle forme di PPKs come i retinoidi per via orale a basso dosaggio (in assenza di controindicazioni e se ben tollerati dal paziente), le statine, e terapie topiche quali il calcipotriolo, gli inibitori della calcineurina eD il 5’ Fluorouracile. Per ultimo, prove di efficacia sugli inibitori dei recettori tirosin-chinasici, come Erlotinib (inibitore del recettore tirosin-chinasi di EGFR) somministrato sia per via topica che per os4, suggeriscono che questa classe di farmaci possa rappresentare un’interessante futura linea di trattamento per tali condizioni.
BIBLIOGRAFICA
- Gram, S. B. et al. Clinical and Genetic Findings in Patients With Palmoplantar Keratoderma. JAMA Dermatol (2024) doi:10.1001/jamadermatol.2024.4824.
- Polivka, L., Bodemer, C. & Hadj-Rabia, S. Combination of palmoplantar keratoderma and hair shaft anomalies, the warning signal of severe arrhythmogenic cardiomyopathy: a systematic review on genetic desmosomal diseases. J Med Genet 53, 289–295 (2016).
- Shah, M. H. et al. Bazex Syndrome (Acrokeratosis Paraneoplastica): A Narrative Review of Pathogenesis, Clinical Manifestations, and Therapeutic Approaches. Cureus (2023) doi:10.7759/cureus.45368.
- Lee, G. & Lowe, P. M. Treatment of Keratin 16 Palmoplantar Keratoderma With Topical Erlotinib. JAMA Dermatol 158, 216 (2022).