Clarissa Fava
Sezione di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma
Istituto di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia
CASO CLINICO
Riportiamo il caso di un ragazzo di 16 anni che si presenta alla nostra attenzione per la presenza di placche eritematose e pruriginose del cuoio capelluto associate a chiazze alopeciche da circa tre mesi, trattate in precedenza con l’applicazione di steroidi locali, dopo diagnosi iniziale di psoriasi.
All’esame obiettivo si osserva una vasta zona alopecica a livello occipitale di circa 10 cm di diametro, caratterizzata da un fondo eritematoso e ricoperta da pustole (Figura 1), associata a placche satelliti della regione nucale anch’esse sormontate da pustole (Figura 2).
Il quadro risulta suggestivo per la diagnosi di Kerion Celsi, per cui viene programmata biopsia incisionale con esame istologico che conferma la presenza di ife e spore fungine. L’esame micologico colturale risulta positivo per M. Canis.Il paziente inizia pertanto trattamento con Griseofulvina a dosaggio di 500 mg/die con iniziali segni di remissione della componente flogistica- suppurativa già dopo dieci giorni di trattamento.
DISCUSSIONE
Il Kerion Celsi è una forma grave e infiammatoria di tinea capitis, ovvero un’infezione micotica del cuoio capelluto, causata da dermatofiti. È caratterizzato da una risposta infiammatoria suppurativa intensa, che può portare a danni follicolari permanenti se non trattata adeguatamente.
I dermatofiti più frequentemente coinvolti includono: Trichophyton verrucosum, Trichophyton mentagrophytes e Microsporum canis. Questi funghi infettano il fusto e/o il follicolo pilifero, provocando una reazione immunitaria di tipo ipersensibilità.Colpisce soprattutto bambini in età scolare, soggetti immunocompromessi e persone che vivono e/o lavorano a stretto contatto con animali infetti. E’generalmente più comune nelle zone rurarli e nei climi caldo-umidi.
La lesione, in genere singola, si presenta come una placca eritematosa e pruriginosa, talvolta dolente. Può essere presente essudazione purulenta, alopecia locale, linfoadenopatia regionale, a volte febbre e/o sintomi sistemici.
La diagnosi differenziale è con: ascessi batterici, alopecia areata, impetigine, follicolite decalvante.La diagnosi si basa su esame clinico associato ad esame microscopico e colturale, tuttavia a volte può rendersi necessaria la biopsia incisionale per ulteriore conferma istologica nei casi dubbi o che non rispondono al trattamento.
La terapia si basa su antimicotici sistemici, in particolar modo la griseofulvina (soprattutto nei bambini e giovani adulti ), la terbinafina , l’itraconazolo o fluconazolo nei casi più resistenti.
La prognosi è sostanzialmente buona, con risoluzione completa con la terapia, se trattata tempestivamente. In caso contrario, può esitare in alopecia cicatriziale.
Bibliografia
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