Cheratosi seborroiche post-radioterapia

Cheratosi seborroiche post-radioterapia

Flaminia Antonelli, Eleonora De Luca
Istituto di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore- Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia

Riportiamo il caso di una donna di 42 anni affetta da carcinoma duttale in situ della mammella sinistra, trattato con quadrantectomia e radioterapia.

La paziente giungeva alla nostra osservazione per la comparsa eruttiva di multiple lesioni pigmentate verrucose associate a sintomatologia pruriginosa (Fig.1). Tali lesioni erano insorte nelle aree sottoposte a radioterapia in seguito alle prime quattro sedute. All’esame dermatoscopico si osservava la presenza di pseudocisti cornee, sbocchi simil-comedonici, strutture a impronta digitale ed aree con aspetto cerebriforme (Fig.2). È stata eseguito approfondimento diagnostico mediante microscopia confocale, che ha mostrato un inspessimento dell’epidermide con honeycomb pattern regolare associato a spiccata iperplasia della rete ridges. È stata eseguita inoltre biopsia cutanea con esame istologico, che ha documentato la presenza di acantosi, papillomatosi, ipercheratosi e pseudocisti cornee, confermando il sospetto clinico di cheratosi seborroiche.

Discussione

Le cheratosi seborroiche, o acantomi a cellule basali, rappresentano delle neoformazioni cutanee benigne. Si sviluppano prevalentemente dopo i 50 anni, ma possono comparire anche in giovane età. Si manifestano come papule o noduli verrucosi caratterizzati da superficie untuosa, margini netti, forma prevalentemente ovalare e colore variabile dal giallastro al nero. Possono apparire in forma isolata, ma più spesso tendono a presentarsi come multiple formazioni disseminate, localizzate prevalentemente su viso, collo e tronco. Le cheratosi seborroiche sono generalmente asintomatiche, ma occasionalmente possono essere accompagnate da prurito, dolore o sanguinamento. (1)

Il fattore di rischio maggiormente associato è l’età, ma sono attualmente in fase di discussione altri fattori, tra cui fotoesposizione, familiarità e infezione da HPV. Inoltre è stata descritta in diversi report la comparsa eruttiva di cheratosi seborroiche durante la fase di esacerbazione di alcune dermatosi eczematose, con tendenza alla remissione con la risoluzione del quadro infiammatorio (2). La comparsa di cheratosi seborroiche eruttive in sede precedentemente irradiata rappresenta un evento raro ma descritto in letteratura. (3)

La diagnosi di tali lesioni si effettua sulla base dell’esame clinico e dermatoscopico, talvolta con il supporto della microscopia confocale e dell’esame istologico.

Considerata la natura benigna delle cheratosi seborroiche, l’asportazione è indicata solo per motivi estetici o in caso di dubbi diagnostici.

I trattamenti di scelta comprendono la crioterapia, il curettage, l’elettrocauterizzazione, la diatermocoagulazione, il laser ablativo, e l’asportazione chirurgica. (4)

 

  1. Hafner C, Vogt T. Seborrheic keratosis. J Dtsch Dermatol Ges. 2008 Aug;6(8):664-77
  2. Eastman KL, Knezevich SR, Raugi GJ. Eruptive seborrheic keratoses associated with adalimumab use. J Dermatol Case Rep. 2013 Jun 30;7(2):60-3.
  3. Chagas DF, Diniz LM, Badaró BA, Lucas EA. Multiple seborrheic keratoses in a previously irradiated site. An Bras Dermatol. 2020 Nov-Dec;95(6):771-773.
  4. Wollina U. Recent advances in managing and understanding seborrheic keratosis. F1000Res. 2019 Aug 28;8:F1000 Faculty Rev-1520.

Fig.1 – Cheratosi seborroiche multiple localizzate in regione periareolare sinistra

Fig.2 – Dermoscopia: pseudocisti cornee, sbocchi simil-comedonici, strutture a impronta digitale ed aree con aspetto cerebriforme

Fig.3 – Microscopia confocale: inspessimento dell’epidermide con honeycomb pattern regolare associato a spiccata iperplasia della rete ridges.