La mastocitosi cutanea: le ultime evidenze

La mastocitosi cutanea: le ultime evidenze

Cosimo di Raimondo
UOSD Dermatologia, Policlinico di Roma Tor Vergata

La mastocitosi è una malattia rara, caratterizzata da proliferazione e accumulo di mastociti clonali in vari organi come la pelle, il midollo osseo, la milza, i linfonodi e il tratto gastrointestinale.

La prevalenza della mastocitosi è stimata in un caso su 10.000, mentre l’incidenza si attesta all’incirca su un nuovo caso ogni 100.000 persone l’anno [1]. La mastocitosi è più frequente nei bambini (65%). Tra i pazienti adulti (35%) l’esordio è più comunemente osservato tra i 20 e i 40 anni [2].

Nella mastocitosi cutanea (CM), la pelle è l’unico tessuto interessato. È la forma più comune vista nell’infanzia e di solito ha un decorso auto-risolutivo con pochi casi di persistenza in età adulta [3].

La CM si divide in (1) mastocitosi cutanea maculopapulosa (MPCM), nota anche come orticaria pigmentosa; (2) mastocitosi cutanea diffusa (DCM); e (3) mastocitoma cutaneo [4]. I criteri di coinvolgimento cutaneo nei pazienti affetti da mastocitosi sono rappresentati dalla presenza di: (1) una tipica lesione cutanea (criterio maggiore), (2) un infiltrato istologicamente confermato di mastociti nel derma (criterio minore) e (3) una mutazione KIT attivante il codone 816 nella cute lesionale (criterio minore). La diagnosi di MC richiede la presenza di lesioni cutanee tipiche macroscopiche (criterio maggiore) insieme ad almeno un criterio minore [5].

Le diverse varianti cliniche di mastocitosi cutanea sono le seguenti:

Mastocitosi cutanea maculopapulosa/Urticaria pigmentosa (MPCM/UP): è la variante più comune della CM, che si manifesta solitamente con macule o papule da 0,5-1 cm di colore da giallastro a rosso-marrone. Il tronco e le estremità sono le aree solitamente più colpite, mentre il viso, il cuoio capelluto e le regioni palmoplantari vengono solitamente risparmiate. Queste lesioni spesso mostrano positività per il segno di Darier, patognomonico della mastocitosi, che consiste nello sviluppo di gonfiore, eritema e prurito in seguito allo sfregamento delle lesioni.

Sono state descritte inoltre due diverse varianti di MPCM/UP: monomorfa e polimorfa. La variante monomorfa si manifesta con piccole lesioni maculopapulose tutte simili per forma, colore e dimensioni, che colpisce soprattutto i pazienti adulti, mentre la variante polimorfa si presenta con lesioni di diverse dimensioni e forma e si manifesta soprattutto nei bambini [6].

Mastocitosi cutanea diffusa (DCM): è una variante rara della mastocitosi cutanea, che si presenta in circa l’1%-5% dei casi. L’insorgenza della DCM è solitamente alla nascita o durante la prima infanzia.

La DCM nei bambini è spesso caratterizzata da eritema generalizzato, di solito con ispessimento cutaneo (pachidermia), papule e marcato dermografismo. Negli adulti, si manifesta di solito con bolle estese (a volte emorragiche), localizzate principalmente sul tronco, sul cuoio capelluto e sulle estremità con un marcato dermografismo, che può progredire fino all’erosione e alla desquamazione della pelle ed esitare in un’iperpigmentazione [7].

Il mastocitoma cutaneo è comune nei bambini, mentre si manifesta raramente nei pazienti adulti.

Si presenta alla nascita o più comunemente entro i primi 3 mesi di vita, con risoluzione spontanea durante l’infanzia.

Di solito, il mastocitoma si presenta come una singola macula, placca o nodulo di colore marrone o giallo alle estremità e può coinvolgere le regioni palmoplantari. Quando si osserva una sola lesione, la malattia viene classificata come mastocitoma solitario, mentre quando si osservano 4 o più lesioni, il paziente deve essere classificato come affetto da MPCM[5].

La terapia di prima linea è rappresentata da antistaminici H1 e H2 e i corticosteroidi. I pazienti ad alto rischio di reazioni anafilattoidi dovrebbero assumere regolarmente gli antistaminici H1 e H2 come profilassi. [41]. Nei bambini con mastocitoma, sono stati raggiunti buoni risultati con la chirurgia e i corticosteroidi intralesionali, con una significativa regressione delle lesioni cutanee. Inoltre, è stata recentemente dimostrata la sicurezza e l’efficacia del pimecrolimus, un inibitore topico della calcineurina, nella CM localizzata.

Le lesioni dei mastocitomi solitari possono anche essere trattate con la terapia laser, con conseguente miglioramento cosmetico e riduzione della reazione orticarioide.

In caso di malattia cutanea estesa, la PUVA ha mostrato un’importante efficacia sia per UP e DCM, così come l’esposizione alla luce solare naturale.

Il ruolo del dermatologo

Il decorso clinico della mastocitosi è estremamente variabile e può essere influenzato dall’età di insorgenza, dal tipo di manifestazione cutanea, dal possibile coinvolgimento di vari organi e dalle comorbilità. In questa prospettiva, il ruolo del dermatologo, come primo medico ad approcciarsi alla malattia, è cruciale. È importante arrivare ad una diagnosi corretta ed escludere qualsiasi coinvolgimento sistemico che cambierebbe indubbiamente la prognosi e la terapia. Fino ad oggi si hanno pochi dati su diversi aspetti della malattia come l’epidemiologia, i fattori prognostici e la compliance alle terapie. A questo scopo, nel 2002 è stata istituita la Rete Europea di Competenza sulla Mastocitosi (ECNM). Nel 2012 i membri dell’ECNM hanno creato un registro per studiare i fattori clinici, di laboratorio e prognostici della CM e della mastocitosi sistemica.

  1. Cohen, S.S.; Skovbo, S.; Vestergaard, H.; Kristensen, T.; Moller, M.; Bindslev-Jensen, C.; Fryzek, J.P.; Broesby-Olsen, S. Epidemiology of systemic mastocytosis in Denmark. British journal of haematology 2014, 166, 521-528, doi:10.1111/bjh.12916.
  2. Trizuljak, J.; Sperr, W.R.; Nekvindova, L.; Elberink, H.O.; Gleixner, K.V.; Gorska, A.; Lange, M.; Hartmann, K.; Illerhaus, A.; Bonifacio, M., et al. Clinical features and survival of patients with indolent systemic mastocytosis defined by the updated WHO classification. Allergy 2020, 10.1111/all.14248, doi:10.1111/all.14248.
  3. Fried, A.J.; Akin, C. Primary mast cell disorders in children. Curr Allergy Asthma Rep 2013, 13, 693-701, doi:10.1007/s11882-013-0392-6.
  4. Valent, P.; Akin, C.; Metcalfe, D.D. Mastocytosis: 2016 updated WHO classification and novel emerging treatment concepts. Blood 2017, 129, 1420-1427, doi:10.1182/blood-2016-09-731893.
  5. Hartmann, K.; Escribano, L.; Grattan, C.; Brockow, K.; Carter, M.C.; Alvarez-Twose, I.; Matito, A.; Broesby-Olsen, S.; Siebenhaar, F.; Lange, M., et al. Cutaneous manifestations in patients with mastocytosis: Consensus report of the European Competence Network on Mastocytosis; the American Academy of Allergy, Asthma & Immunology; and the European Academy of Allergology and Clinical Immunology. J Allergy Clin Immunol 2016, 137, 35-45, doi:10.1016/j.jaci.2015.08.034.
  6. Hannaford, R.; Rogers, M. Presentation of cutaneous mastocytosis in 173 children. Australas J Dermatol 2001, 42, 15-21, doi:10.1046/j.1440-0960.2001.00466.x.
  7. Hosking, A.M.; Makdisi, J.; Ortenzio, F.; de Feraudy, S.; Smith, J.; Linden, K. Diffuse cutaneous mastocytosis: Case report and literature review. Pediatric dermatology 2018, 35, e348-e352, doi:10.1111/pde.13651.