DEEP PENETRATING NEVUS: UN SIMULATORE DEL MELANOMA

DEEP PENETRATING NEVUS: UN SIMULATORE DEL MELANOMA

Valeria Ciciarelli, Tea Rocco, Maria Concetta Fargnoli
UOSD Dermatologia Generale ed Oncologica DU, Ospedale San Salvatore, Università degli Studi dell’Aquila

Presentiamo il caso di una paziente, di razza bianca, di 39 anni, che giungeva alla nostra osservazione per la presenza di una lesione pigmentata localizzata in regione glutea destra. In anamnesi, non vi era storia personale o familiare di melanoma. La paziente riferiva che tale lesione era presente da circa un anno ed aveva subito recentemente un aumento delle dimensioni. Clinicamente si presentava come una lesione pigmentata di colore blu-marrone, di circa 1 cm di diametro maggiore, lievemente palpabile, con bordi sfumati (Fig. 1). Dermatoscopicamente la lesione presentava un aspetto omogeneo, assenza di reticolo pigmentato e presenza di un velo grigio-blu (Fig. 2). Dal momento che le caratteristiche clinico-dermatoscopiche della lesione erano indicative di un nevo blu ma non consentivano di escludere la diagnosi di melanoma, è stata richiesta l’asportazione chirurgica con esame istologico della lesione. L’esame istologico deponeva per un Deep Penetrating Nevus (Fig. 3). Abbiamo quindi deciso di procedere alla radicalizzazione di 1 cm della cicatrice chirurgica e di programmare visite periodiche semestrali di follow-up. A distanza di un anno la paziente è ancora seguita presso la nostra struttura con follow-up clinico-dermoscopici negativi per lesioni melanocitarie atipiche.

Il Deep Penetrating Nevus è stato descritto in letteratura per la prima volta nel 1989 da Seab e coll. (1) che hanno riportato 70 pazienti con lesioni neviche molto pigmentate che istologicamente presentavano cellule fusiformi con cospicua componente melanocitaria che infiltrava profondamente il derma reticolare. Insorge più frequentemente in giovane età (entro la terza decade), nel sesso femminile e nella regione testa-collo, mentre meno frequenti sono le localizzazioni al tronco ed agli arti. Clinicamente si presenta come una lesione palpabile di colore blu-nero o marrone scuro, sebbene raramente siano stati descritti casi di colore roseo-rosso (2). Dermatoscopicamente ha solitamente un aspetto policromatico con prevalenza del colore blu o blu-marrone (3). La maggioranza dei Deep Penetrating Nevus descritti in letteratura ha avuto un comportamento benigno. Sono stati però descritti 2 casi di recidiva, sebbene in uno dei due casi i margini chirurgici della prima escissione risultavano positivi, e rari casi di coinvolgimento dei linfonodi regionali, ma questi casi erano associati a Deep Penetrating Nevus con caratteristiche atipiche o definiti “borderline” dai patologi.

Il DPN rappresenta quindi un’entità nevica distinta, con storia clinica quasi sempre benigna, che può mimare clinicamente ed istologicamente il melanoma, e per la quale non vi è una linea di gestione univocamente condivisa (2).

Bibliografia

  1. Seab JA et al. Deep Penetrating Nevus. Am J Surg Pathol 1989; 13:39-44.
  2. Strazzula L et al. The Deep Penetrating Nevus. J Am Acad Dermatol 2014; 71:1234-40.
  3. Ferrara G et al. The many faces of blue nevus: a clinicopathologic study. J Cutan Phatol 2007; 34: 543-551.

Fig.1 Immagine clinica.

Fig.2 Immagine dermatoscopica.

Fig.3 L’esame istologico mostra una modesta componente melanocitaria giunzionale ed una componente dermica prevalentemente fusocellulare, organizzata in fasci (colorazione E&E 10X).