Abbronzatura artificiale e rischio di melanoma

Abbronzatura artificiale e rischio di melanoma

Ilaria Esposito, Istituto di Dermatologia Università Cattolica, Roma

EVIDENZA A LUNGO TERMINE PROVENIENTE DA UNO STUDIO DI COORTE PROSPETTIVO POPULATION-BASED

Nel corso delle ultime decadi l’incidenza del melanoma cutaneo è significativamente aumentata nelle popolazioni di fototipo chiaro; nel 2012 sono stati stimati 230.000 nuovi casi di melanoma e 55.000 decessi1. Recenti metanalisi hanno mostrato che il rischio di sviluppare un melanoma aumenta del 16-20% in soggetti che utilizzano dispositivi per l’abbronzatura artificiale rispetto a coloro che non ne hanno mai utilizzati. Tuttavia è importante considerare che la maggior parte dei dati disponibili deriva da studi caso-controllo e che evidenze robuste su questa tematica sono piuttosto scarse.2,3,4

In uno studio recentemente riportato da Ghiasvand R et al. (Am J Epidemiol. 2017; 185:147-156)5, è stato esaminato il rischio a lungo-termine di melanoma in soggetti che utilizzavano lampade abbronzanti. Più precisamente, sono stati utilizzati i dati provenienti dallo studio prospettico di coorte “Norwegian Woman and Cancer Study”, nel quale sono state valutate le associazioni tra il rischio di melanoma e i seguenti fattori: a) l’età in cui è stata effettuata la prima lampada artificiale, b) la durata dell’uso dei dispositivi abbronzanti e, c) la relazione dose-risposta. Inoltre gli autori hanno valutato il ruolo dell’abbronzatura artificiale rapportandolo all’età al momento della diagnosi di melanoma. Durante il follow-up di 141,045 donne (effettuato dal 1991 al 2012), sono stati diagnosticati 861 casi di melanoma (età media alla diagnosi: 56 anni, sede più comune: arti inferiori, melanoma più frequente: a diffusione superficiale). E’ interessante notare come il 70% delle partecipanti dichiarava di sottoporsi a sedute di lampade abbronzanti.5

I risultati di tale studio hanno mostrato che l’utilizzo abituale e prolungato di sistemi per l’abbronzatura artificiale ed una precoce età di esposizione aumentano il rischio di melanoma. Più specificatamente, nelle donne che avevano effettuato un numero cumulativo di sedute >30 nel corso della vita è stato riscontrato un aumento del rischio di melanoma del 32% rispetto a chi non ne aveva mai eseguite, fino a raggiungere il 53% in donne che ne avevano effettuate oltre 480,5 in accordo con le evidenze provenienti da due recenti metanalisi.2,3

Inoltre è stato stimato che chi iniziava a utilizzare le lampade abbronzanti in età <30 anni o ≥30 anni aveva un rischio più elevato di sviluppare melanoma rispetto a chi non le aveva mai utilizzate (rispettivamente <30 anni, RR aggiustato=1.34,95%CI:1.05,1.66 e ≥30 anni, RR aggiustato= 1.15,95%CI:0.96,1.35). In particolare, il rischio era maggiormente elevato per le donne che avevano iniziato l’esposizione prima dei 30 anni d’età ed inoltre queste risultavano 2,2 anni in media più giovani (95% CI: 0.9, 3.4) al momento della diagnosi rispetto a chi non si era mai esposto.5

Due studi caso controllo avevano riscontrato un’associazione significativa tra l’utilizzo di lampade abbronzanti e l’insorgenza di melanoma in età precoce,6,7 e questo recentemente riportato da Ghiasvand et al5 è il primo studio che esamina la relazione tra l’uso di lampade solari e l’età media alla diagnosi di melanoma.

In conclusione, i dati di questo studio dimostrano che vi è una significativa associazione tra numero cumulativo di sedute abbronzanti (>30 sedute) e rischio di melanoma, e che l’uso delle lampade artificiali riduce l’età di comparsa del melanoma supportando l’ipotesi che la vulnerabilità agli effetti nocivi dell’abbronzatura artificiale sia più elevata quanto minore sia l’età del soggetto5.

Questi dati hanno indubbie implicazioni importanti sul benessere pubblico, considerando che la pratica del sottoporsi ad abbronzatura artificiale è ormai molto diffusa tra i giovani e che spesso è effettuata senza conoscerne le ripercussioni sulla salute.

Bibliografia

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  1. Ghiasvand R, Rueegg CS, Weiderpass E, Green AD, Lund E, Veierød MB. Indoor Tanning and melanoma risk: long-term evidence from a prospective population.based cohort study. Am J Epidemiol. 2017; 185(3):147-156
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