Novità nel trattamento dell’alopecia areata: arrivano gli inibitori delle Janus Chinasi

Novità nel trattamento dell’alopecia areata: arrivano gli inibitori delle Janus Chinasi

Eleonora Di Matteo
Unità Operativa di Dermatologia, Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata

L’alopecia areata (AA) è una malattia autoimmune, infiammatoria, cronica che causa una perdita di capelli di tipo non cicatriziale, colpisce i follicoli piliferi del cuoio capelluto e del resto del corpo e si presenta tipicamente con chiazze di forma tondeggiante. Può presentarsi a qualsiasi età senza predilezioni di sesso, ed ha una prevalenza mondiale dello 0,1% -0,2%.  Nella patogenesi della AA sono implicati anche fattori genetici, infatti molti dei pazienti affetti possono presentare  altri disordini immunitari, come dermatite atopica, tiroidite, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, gastrite cronica atrofica, celiachia, vitiligine, diabete mellito di tipo I.

Attualmente le terapie tradizionali più utilizzate per l’AA includono corticosteroidi topici o intralesionali come trattamento di prima scelta, e l’immunoterapia in seconda linea, che prevede l’utilizzo topico di sostanze irritanti quali l’acido squarico dibutilestere e il difenilciclopropenone, che agiscono mediante un meccanismo di competizione antigenica.

Le opzioni di trattamento convenzionali tuttavia presentano diversi effetti collaterali, soprattutto se utilizzate per lunghi periodi, e sono moderatamente efficaci, risolutive solo per i casi più lievi, mentre nella maggior parte dei casi il tasso di recidiva è elevato.

Le più recenti evidenze scientifiche che riguardano la patogenesi della AA, hanno consentito di mettere a punto nuove ed efficaci terapie mirate.

Dato il ruolo cruciale della via JAK-STAT nella mediazione della reazione delle cellule T CD8 + NKG2D +, determinante nella patogenesi dell’AA, sono stati prodotti gli inibitori delle Janus chinasi (JAK) la cui efficacia risulta confermata nei casi gravi e resistenti di AA. Inibendo JAK, le risposte infiammatorie mediate dalle cellule T sono soppresse e viene impedita la sovra-regolazione di IFN-γ  necessaria per la risposta immunitaria che è alla base dell’AA. Inoltre, l’inibizione di questo pathway favorisce il ripristino del ciclo di crescita dei capelli.

Gli studi pubblicati su tofacitinib (inibitore di JAK1 e 3), ruxolitinib e baricitinib (inibitori di JAK1 e 2) per uso orale, hanno confermato l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci, con effetti collaterali  per lo più transitori e non gravi, anche se mancano ancora i risultati di studi controllati randomizzati. Uno studio a braccio singolo in aperto sul tofacitinib orale (5 mg/ 2 volte al giorno per 3 mesi) ha coinvolto 66 pazienti con AA, con gravità variabile; il 64% dei soggetti ha mostrato una risposta al trattamento ed il 32% ha raggiunto un miglioramento almeno del 50%, anche se la risposta non è stata duratura e la caduta dei capelli è ripresa poco dopo l’interruzione della terapia. In un altro studio sull’utilizzo del ruxolitinib orale (20 mg 2 volte al giorno per 3-6 mesi), che ha coinvolto 12 pazienti con AA da moderata a grave, il 75% dei pazienti ha mostrato una significativa ricrescita e la risposta al trattamento ha favorito una riduzione del 92% della perdita dei capelli rispetto al basale.

A differenza delle formulazioni orali, l’efficacia di quelle topiche di tofacitinib e ruxolitinib riportate in questi studi è ancora modesta. Per quanto riguarda il baricitinib, i dati disponibili sono scarsi per valutare la sua efficacia e sicurezza in AA.

Questi dati suggeriscono che gli inibitori di JAK rappresentano una valida opzione terapeutica nella gestione della AA. Tuttavia sono necessari studi prospettici controllati per determinarne l’efficacia a lungo termine, il rapporto costo-beneficio e la sicurezza, nonché per chiarire i meccanismi responsabili della crescita dei capelli.

BIBLIOGRAFIA

  1. Darwin E, Hirt PA, Fertig R, Doliner B, Delcanto G, Jimenez JJ. Alopecia areata: Review of epidemiology, clinical features, pathogenesis, and new treatment options. Int J Trichol 2018;10:51-60.
  2. Korn T, Poonkiat S. Role of janus kinase inhibitors in the treatment of alopecia areata. Dovepress 2018; 12:2323-2335.
  3. Strazzulla, Lauren C. et al. Alopecia areata. Journal of the American Academy of Dermatology 2018; 78(1) :15-24.
  4. Chandrashekar Byalekere SChaithra SR Arti Priya. Tofacitinib (Selective Janus Kinase Inhibitor 1 and 3): A Promising Therapy for the Treatment of Alopecia Areata: A Case Report of Six Patients. Int J Trichology 2018; 10(3):103–107.